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Combattere la depressione con i composti dell’uva: nuova speranza da ricerca USA

Combattere la depressione con i composti dell’uva: nuova speranza da ricerca USA

Ricorrere ai composti dell’uva per combattere la depressione. È la nuova scoperta di un gruppo di studiosi della Icahn School of Medicine at Mount Sinai, di New York, recentemente pubblicata su Nature Communications.

Scopriamo insieme di cosa si tratta.

Composti dell’uva: la soluzione naturale per combattere la depressione?

La depressione è un disturbo che, nel mondo, colpisce oltre 300 milioni di persone. È una condizione che può avere conseguenze negative anche sui familiari e su chi vive attorno a chi ne è affetto.

Se non trattata, può essere rischiosa: chi ne soffre può isolarsi, trascurare le proprie responsabilità o cercare modi diversi, e poco sani, per cercare di alleviare le proprie sofferenze. È quindi molto importante riconoscerne i sintomi per evitare le conseguenze più gravi della malattia.

Una volta riconosciuta, i percorsi da intraprendere sono vari. Molte persone scelgono di affidarsi a trattamenti farmacologici convenzionali. Questi, secondo i ricercatori, generano una remissione temporanea della malattia in meno del 50% dei pazienti. E, spesso, l’uso di farmaci è associato a gravi effetti aversi. Per questo, l’attenzione degli studiosi si sta concentrando sul cercare possibili soluzioni naturali per combattere la depressione.

Depressione e infiammazione

Lo studio condotto dai ricercatori della Icahn School of Medicine at Mount Sinai ha utilizzato una mappatura epigenetica del DNA per analizzare nuovi  meccanismi infiammatori che possono influenzare i circuiti cerebrali associati alla depressione.

La depressione, infatti, è spesso accompagnata da una moltitudine di processi patologici. Tra questi, l’infiammazione del sistema immunitario periferico. Tuttavia, gli antidepressivi attualmente diffusi si limitano, in parte, a bersagliare i sistemi che regolano la serotonina, la dopamina e altri neurotrasmettitori correlati. Trattamenti che, però, non incidono specificamente sull’infiammazione associata alla malattia.

I risultati dello studio condotto dai ricercatori statunitensi evidenzia il ruolo svolto da alcuni composti naturali dell’uva nel combattere la depressione. In particolare, dell’acido diidrocaffeico (DHCA) e della malvidina-3′-O-glucoside (Mal -gluc).

Come i composti dell’uva agiscono per combattere la depressione

Le precedenti ricerche avevano già evidenziato una certa efficacia dei polifenoli derivati dall’uva, nell’attenuamento della depressione. Non avevano però ancora spiegato i meccanismi d’azione che entrano in gioco.

Nel loro nuovo lavoro, gli studiosi hanno scoperto che una preparazione bioattiva di polifenoli dietetici può agire efficacemente nel promuovere la resilienza contro la depressione. Come? Modulando l’infiammazione e la plasticità sinaptica.

Il DHCA riduce l’interleuchina 6 (IL-6), sostanza proinfiammatoria secreta dalle cellule T e dai macrofagi per stimolare la risposta immunitaria. Il mal-gluc modula l’acetilazione dell’istone del gene Rac1 e consentono una maggiore trascrizione nel cervello, che influenza l’espressione dei geni responsabili della plasticità sinaptica.

La scoperta di questi nuovi composti di polifenoli derivati ​​dall’uva, che agiscono su vie cellulari e molecolari associate all’infiammazione, affermano gli studiosi, può fornire un nuovo modo efficace per trattare un sottogruppo di persone affette da depressione e ansia.

L’importanza dell’alimentazione per combattere la depressione

Come abbiamo visto, in natura, esistono degli alimenti che contengono particolari sostanze utili a combattere la depressione. Come l’uva. Ma l’alimentazione ha un’importanza ancora maggiore nel manifestarsi dei sintomi.

In un nostro precedente articolo, abbiamo visto come alcune carenze nutrizionali, infatti, possono aumentare drasticamente la probabilità di soffrire di disturbi depressivi o disturbi dell’umore. Come quella della vitamina B6, della vitamina D, o di minerali come il magnesio, lo zinco e il selenio.